Giro d’Italia 2018, Contador omaggia la Corsa Rosa: “L’essenza del ciclismo in 21 tappe”

Il Giro d’Italia 2018 sarà il primo da ex per Alberto Contador. Vincitore della Corsa Rosa nel 2008 e 2015 (oltre al 2011 poi revocato in favore di Michele Scarponi per la nota positività al clenbuterolo al Tour de France 2010), lo spagnolo sarà con il cuore oggi a Milano, dove sarà presentata la prossima edizione. Un rapporto che rimande dunque fortissimo tra il Pistolero e il Giro, una delle corse in cui si è esaltato al massimo nella sua carriera, conquistandolo ad ogni sua apparizione, al quale ha dato tanto e dal quale ha ricevuto anche molto, in termini di successi, ma anche di amore del pubblico.

Il Giro è stata la corsa che più mi è costato vedere in televisione – ammette alla Gazzetta dello Sport – Volevo e vorrei esserci sempre… Ho anche pensato a chiudere la carriera proprio nella prossima edizione. Poi ho scelto diversamente, ma a pensarci è bello che l’ultima immagine che da atleta al Giro sia il podio finale in maglia rosa a Milano, nel 2015″.

Ancora una volta dunque parole d’amore di Contador verso una corsa che non esita a definire “l’essenza del ciclismo in 21 tappe“. “Si può passare dal freddo al caldo estremo in ventiquattr’ore – aggiunge – Ci sono strade insidiose, salite durissime, discese tecniche e ripide. Non esistono giorni scontati, si può giocare molto sulle strategie, sulle tattiche. Poi è meno controllata e controllabile, è la corsa in cui si possono vedere più duelli uomo contro uomo, quelli che entusiasmano maggiormente i tifosi”.

Spazio anche ai suoi ricordi, con un racconto inedito della grande fatica nella tappa del Mortirolo, nel 2015. Una giornata durissima per lui, che dovette respingere l’assalto di Fabio Aru e Mikel Landa, restando ad inseguire da solo per una foratura. “Forse la giornata più esigente in assoluto della mia carriera – racconta – Ero stremato, finito. Mi aspettava la macchina sotto al podio dopo le premiazioni e, non lo sanno in molti, quando ci sali…cominciai a vomitare per la fatica“.

Infine, inevitabile ancora una volta un pensiero sulla possibile presenza di Chris Froome. Al riguardo ribadisce il suo pensiero già espresso, sottolineando soprattutto la forza della sua squadra. “Oltre alle sue doti, può contare su un team fortissimo – precisa – Sky potrebbe schierare due squadre completamente differenti, e ugualmente forti, tra Giro e Tour al suo fianco”.

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